Il significato delle sigle dei Darjeeling. Pillole per neofiti

di Luca Campaniello – UX Designer, Musicista e Tea blogger. Ha iniziato anni fa una sua personale ricerca nel mondo del tè scovando i coltivatori che producessero le sue foglie preferite e andando poi in loco a toccare con mano le loro piantagioni. Lo affascina molto provare dei tè da diverse zone dello stesso Paese, in quanto ritiene possa essere un’esperienza simile al viaggi.

Se vi siete imbattuti nelle astruse nomenclature dei tè indiani e non ci avete capito una mazza o se vi è capitato di domandarvi se la dicitura “Orange Pekoe” fosse riferita ad un tè dall’aroma di arancia, non preoccupatevi, è del tutto normale!
La classificazione indiana dei tè ottenuti da procedimenti tradizionali, definiti “Orthodox” (1), riporta delle sigle che contengono informazioni sul grado e sulla tipologia delle foglie che sono state utilizzate.
Partiamo da queste ultime cercando di capire come vengono chiamate:

– Germoglio apicale: Flowery Orange Pekoe
– 1° Foglia: Orange Pekoe
– 2° Foglia: Pekoe
– 3° Foglia: Pekoe Souchong
– 4° Foglia: Souchong
– 5° Foglia: Congou
– 6° Foglia: Bohea

La dicitura “OP” è l’abbreviazione di Orange Pekoe, mentre “BOP” significa Broken Orange Pekoe e si riferisce ad una qualità inferiore in quanto le foglie vengono rotte per poter essere inserite nelle bustine di tè.

Veniamo invece alle sigle complete dei tè:
SFTGFOP: Special Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe.
Tè ottenuto da materiale altamente selezionato, ovvero un germoglio e la prima foglia.
FTGFOP: Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe.
Tè pregiato, ma i germogli utilizzati sono un po’ più grandi, in quanto ottenuti da un raccolto leggermente più tardivo rispetto a quello della versione “Special”.
TGFOP: Tippy golden Flowery Orange Pekoe.
Si tratta sempre di un prodotto di qualità, ma la percentuale di germogli e quella delle foglie si equivalgono.
GFOP: Golden Flowery Orange Pekoe.
Tè composto per la maggior parte da foglie (più o meno per il 70%), ma avente comunque una percentuale di germogli (il restante 30%).
FOP: Flowery Orange pekoe.
Solamente il 10% del tè è costituito da Germogli, il resto da foglie orange pekoe.
OP: Orange Pekoe: tè privo di germogli.
Se invece vi trovate di fronte ad un tè proveniente dallo Sri Lanka sappiate che la dicitura “Orange Pekoe A” equivale a SFTGFOP, “Orange Pekoe” a FTGFOP, mentre “Pekoe” si riferisce ad una qualità con germogli e foglie Orange Pekoe frantumate.

Il numero 1 accanto a queste sigle indica l’utilizzo di foglie di qualità superiore per i Darjeeling ottenuti da lavorazioni tradizionali e per i tè africani CTC (2). Lo stesso numero ha il significato opposto se si trova accanto al nome di un tè indiano CTC.

Proviamo ad analizzare il nome completo di un tè:
Esempio: Darjeeling Jungpana SFT- GFOP1 Clonal first flush
Darjeeling è il distretto di provenienza; Jungpana è il nome della “Tea estate”, ovvero del giardino di tè da cui proviene; SFTGFOP1 è una delle sigle che abbiamo visto ed in questo caso indica il grado più pregiato fatto da materiare altamente selezionato; Clonal significa clonale, ovvero una varietà di tè selezionata, alcune volte ottenuta incrociando la varietà cinese (Camellia sinensis var. sinensis) con la varietà assamica (Camellia sinensis var. assamica). Si preferisce usare il termine clonale o la sua abbreviazione “CL” per evitare ulteriori complicate nomenclature. Se invece trovate la dicitura “CH” o “CH SPL” (China special) il tè in questione è ottenuto esclusivamente da piante di cultivar cinese.

Il termine “flush” si riferisce alle stagioni in cui viene raccolto il tè.
I raccolti dei Darjeeling sono 4:
1° Flush (Dagli ultimi giorni di febbraio/inizio Marzo a metà Aprile);
2° Flush (Da Maggio a Giugno);
Monsoon Flush (Da Luglio a Settembre);
Autumn Flush (Da Ottobre a Novembre);

Infine è possibile che nella nomenclatura di un Darjeeling vi siano le diciture “DJ” o “EX” seguite da dei numeri. La dicitura DJ è l’abbreviazione di Darjeeling e viene adoperata per indicare il numero di lotto di un tè; quest’ultimo aumenta progressivamente ogni 100kg di prodotto, oppure ogni 10kg se ci troviamo di fronte a un tè reputato speciale per la limitata produzione o per altre ragioni. Il significato di EX, invece, non è univoco. Questa dicitura, a volte seguita da SPL (special), può riferirsi a un raccolto “extra” che in alcuni casi precede i classici “flush”. Ad esempio una partita di tè raccolta in piccolissime quantità prima che inizi il raccolto primaverile. Altri utilizzano questa sigla per separare i raccolti di bassa ed alta montagna o semplicemente per indicare un prodotto speciale o reputato di qualità superiore.

Il termine Pekoe proviene da un dialetto cinese e come abbiamo visto in questo articolo si riferisce alle prime foglie della pianta del tè. Ma da dove proviene il nome Orange?

E’ il cognome della famiglia reale olandese Orange-Nassau che ebbe un ruolo importante nelle relazioni commerciali fra il Vecchio continente la Cina. Infatti i mercanti olandesi furono fra i primi ad importare il tè in Europa.

Note:
1) Orthodox: questo termine indica un tè indiano fatto mediante la lavorazione “ortodosse”, ovvero a mano oppure con dei macchinari che svolgono esattamente gli stessi procedimenti.
2) CTC: è l’acronimo di “Crush Tear Curl”. Si riferisce ad un tè che non si presenta a foglia intera, bensì sotto forma di granulato.

Bibliografia e riferimenti:
The World Tea Encyclopaedia (The World of Tea Explored and Explained from Bush to Brew) Will Battle, 2017
http://teaboard.gov.in/