Finalmente ho potuto saziare la mia curiosità che mi ha spinto a cercare il puerh tostato nel mandarino chiamato Ganpu.
Non si tratta di una nuova specialità di tè ma di un prodotto tradizionale che si usa regalare in Cina a familiari e amici, soprattutto nel Guandong.
Questo tè ha avuto successo anche in altre province dove si usa un altro tipo di mandarino e il prodotto finale, anche se simile, viene chiamato con un altro nome: Júpǔ. Parè però che i mandarini di Xinhui siano i migliori.
Come racconta Paul di White2tea, da molto tempo a Xinhui nella provincia del Guandong gli agricoltori coltivano e raccolgono i mandarini dalla buccia verde.
La pelle di questo mandarino viene poi essiccata e la scorza viene utilizzata per una varietà di scopi, come ad esempio cure per il mal di gola, i problemi di stomaco o per aiutare la digestione.
La lavorazione di questo tè non è semplice e richiede molta esperienza, pazienza e precisione.
I mandarini una volta raccolti vengono infatti tagliati sulla testa per fare in modo che tutta la polpa possa essere rimossa senza danneggiare la scorza.
Fatto questo passaggio, i mandarini finiscono su un altro tavolo di lavoro dove altre persone sono incaricate di riempirlo con foglie di ripe puerh.
Il mandarino ripieno viene poi tostato e qui la lavorazione varia da produttore a produttore: alcuni infatti li tostano a lungo a basse temperature, altri li inseriscono in camere ad alte temperature. La tostatura può terminare anche con i raggi del sole.
In questo prodotto si unisce così la tradizione del Guandong con quella dello Yunnan.
Ho provato questo tè con il gaiwan da 120ml di porcellana e 3gr di foglie.
In principio ho scaldato il gaiwan con acqua bollente in modo tale da poter sentire il profumo delle foglie secche che hanno evidenziato interessanti note di agrumi.
Poi ho risciacquato le foglie con acqua a 100° e in seguito ho iniziato a bere il tè con rapide infusioni a 85°: 10-12-14-18 secondi.
Le foglie secche all’interno del mandarino sono marroni scuro, tostate e piccole.
L’infuso è di color nero con qualche sfumatura ramata. L’aroma è delicato con un chiaro sentore di mandarino e un finale che ricorda il salmone affumicato. Potrei quasi dire che l’aroma ha un buon profumo di salmone affumicato marinato nell’arancia ma non è un sapore sgradevole e non posso classificarlo come off notes.
Il liquore è color marrone intenso con sfumature rossastre ed è morbido, leggero e fresco ma anche molto liscio e corto.
E’ un tè simpatico e originale per la sua caratteristica estetica ma di sicuro al suo interno non raccoglie le migliori foglie di ripe puerh dello Yunnan.
E’ un ripe puerh che posso consigliare a chi si vuole avvicinare a questa tipologia di tè ma ha paura di dover affrontare le classiche note decise da sottobosco. Un tè liscio e un pò noioso ma fresco e da bere in estate in una tarda serata calda.