Feng Qing Wild White Tea

Oggi ho assaggiato un interessante tè bianco, una peculiarità della provincia del Fujian. Ma questo Feng Qing Wild White Tea di Akira Hojo proviene dallo Yunnan e in particolare cresce sulle montagne intorno alla città di Feng Qing nota per la produzione dello Yunnan black, il tè nero dello Yunnan.

fengAkira spiega che spesso si fa confusione tra “tè selvatico” e “albero vecchio”. Un albero vecchio appartiene a un padrone al contrario un tè selvatico cresce spontaneamente in una coltura naturale e non trattata. In sostanza, un vecchio albero potrebbe essere concimato e trattato mentre un albero selvatico cresce senza particolari cure o quantomeno con cure naturali.
Questo bianco di Feng Qing appartiene a questo secondo particolare caso.

Ci troviamo di fronte a un prodotto non proprio economico e questo dovuto alla difficoltà che il produttore compie per raccogliere le foglie.
Akira racconta che quando ha deciso di investire su questa coltura selvatica ha dovuto discutere molto con il produttore. L’accesso a questa zona di montagna non è semplice e le abbondanti piogge rendono la via impraticabile. Il produttore era molto dubbioso nell’iniziare una raccolta in quell’area. Akira narra che, con molta difficoltà, in una settimana in cui aveva smesso di piovere riuscirono in una parziale raccolta. Una quantità minore di quella che era stata programmata.

Un’altra particolarità di questo tè sta nel fatto che le foglie vengono raccolte dalla Camellia Taliensis. Le foglie di questa pianta sono più grosse rispetto a quelle della Camellia Sinensis e per renderne più semplice il consumo, essendo ingombranti, è stato pressato e viene presentato sotto forma di torta.
Questo, a mio avviso anche perché, questa procedura lo avvia ad una potenziale maturazione che ne migliorerebbe la qualità ammorbidendone il sapore. E questo sappiamo, da un pò di tempo va di moda in questo campo.
Nel Fujian si tende ad appassire poco i bianchi per mantenere vivo il colore verde, in questo caso le foglie sono state appassite per 3 giorni in modo da ottenere un gusto più dolce e morbido.

Le foglie sono grandi anche se ho notato la presenza di qualche sporadica gemma. Il colore ricorda una mimetica militare: alcune foglie sono di colore beige, altre di color verde scuro e altre ancor di un verde più brillante. L’aroma è fresco e sorprendentemente fruttato. Assenza di off notes.

Anche l’infuso presenta variazione di verde con toni marroni e giallognoli. Le foglie sono di varia misura e si presentano spezzate. L’aroma è mentolato e ha un sorprendente attacco di agrume e un finale che sfuma delicatamente verso la legna bagnata.

Il liquore ha un colore ambrato chiaro e con toni rosati e anche se non mi pare un tè troppo complesso, in bocca sviluppa un sapore dolce che ricorda l’uva verde, i fiori di orchidea e l’ananas con un finale mentolato, specie dalla terza infusione.
Dimenticate il sapore del classico tè bianco del Fujian.

Corpo e consistenza sono medie, la lunghezza è media ma dalla secondo infusione diventa lunga e l’astringenza è nulla.

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