Shui jin gui oolong

Oggi, insieme a Luca, abbiamo deciso di recensire un oolong del Fujian raccolto il 10 Maggio 2016 a Wuyishan e lavorato con una tostatura leggera.
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Il Shui Jin Gui è uno dei quattro yancha più famosi di Wuyishan ed il suo nome viene frequentemente tradotto come “Tartaruga marina dorata”. Questa traduzione non è però univoca ed il suo significato rimane quindi di difficile interpretazione.
Per questo motivo le sue origini vengono spiegate da più di una leggenda:
Si narra che il dio tartaruga, diventato una dività dopo anni di meditazione, fosse solito prendersi cura del giardino del tè degli dei; tuttavia egli non si sentiva apprezzato per il suo duro lavoro.

Una mattina si svegliò di soprassalto a causa del trambusto provocato dai festeggianti dei contadini del mondo terreno che celebravano il primo raccolto dell’anno del loro tè. Egli rimase talmente colpito dall’accaduto da pensare che si sarebbe sentito più apprezzato nelle sembianze di una pianta di tè che come una divinità, così decise di rinunciare alla sua immortalità per diventare una pianta di Shui Jin gui.

Un’altra leggenda  narra di un albero di tè sradicato da una forte pioggia che venne ritrovato a valle da un contadino. Quest’ultimo decise di ripiantare l’albero e le sue cure furono così efficaci che le foglie di tè apparvero talmente luminose e scintillanti da ricordare una tartaruga dorata. Il coltivatore decise quindi di chiamarlo Shui Jin Gui.

Abbiamo provato questo tè con gaiwan di 100 ml e 3 gr di foglie. Infusioni a 95° per 9-12-20-40-90 secondi.
Le foglie secche sono grandi, scure e profumano di nocciola.

Prima infusione a 9 secondi: L’infuso mostra note di nocciola leggera con un finale di pesca e prugne secche.
Il liquore color ambrato è liscio con un corpo leggero e offre note minerali, cacao e prugne secche e maracuja.
Interessante la dolcezza che lascia al palato con un retrogusto di maracuja.

Seconda infusione a 12 secondi: L’infuso mostra sempre un aroma tostato e minerale (nocciola) ma questa volta la nota fruttata la fa da padrona. Il liquore rimane simile e non si percepiscono differenze.

Terza infusione a 20 secondi: Nell’infuso l’aroma minerale e di nocciola diventano una costante in cui esce piacevolmente ancora di più la nota di prugna secca. Il liquore è liscio, fresco e piacevole con un corpo medio dovuto alla tostaura leggera.

Quarta infusione a 40 secondi: L’infuso mostra sempre un’aroma con note di nocciola, minerali e prugne secche questa volta ben miscelate. Il liquore ora lascia più spazio alla nota minerale rispetto a quella fruttata ma è sempre dolce, fresco e piacevole da bere.

Quinta infusione a 90 secondi: L’infuso torna ora fortemente nocciolato con note di cacao e un inaspettato litchie mentre la nota di prugna secca si percepisce solamente sul fondo. Il liquore oramai ha dato quasi tutto ma si beve ancora con piacere con la nota di prugna che domina sulle altre e offre dolcezza al liquore e il solito finale di maracuja che lo rende particolare.

Un tè di rupe che è stato poco tostato e che non possiede un grande corpo ma che tuttavia pare complesso con una varietà di note difficili da indentificare (nocciala, cacao, prugne secche, litchie, pesca e marcuja su tutti). Un tè autunnale e invernale che offre una freschezza al palato che lo rende papabile anche a delle bevute primaverili.

Luca e Stefano

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